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Via San Romano 1 Firenze
THE OTHERS
Categories: CinemAnemico


 
  cinemAnemico

CASA del POPOLO di SETTIGNANO

Via san
romano 1

TUTTI I GIOVEDI

APERICINEMA

Dalle 19,00 Apericena € 6

INIZIO PROIEZIONE

ORE 21,30

Giovedì 1
novembre 21.30

Nicole, i
morti e gli altri

1945, isola di Jersey, Inghilterra. Grace (Nicole
Kidman) vive in una grande casa vittoriana isolata e avvolta nella nebbia
insieme ai suoi due figli, Anne e Nicholas, che soffrono di una strana malattia
che li costringe a vivere al riparo dalla luce. Con l’arrivo dei nuovi
domestici, i bambini e poi anche Grace iniziano ad avvertire strani rumori e
voci.

Il regista Alejandro Amenábar, neppure trentenne, è
considerato il ragazzo prodigio del cinema spagnolo. Ha debuttato nel 1995 a 23 anni con un film
distribuito solo la scorsa estate in Italia, Tesis, un horror ambientato
all’Università che ha per tema la violenza negli audiovisivi. Il suo secondo
lungometraggio Apri gli occhi è un thriller dove non esiste separazione
tra realtà e sogno (incubo) che ha avuto un grande successo e di cui è uscito il remake americano Vanilla sky,
diretto da Cameron Crowe e interpretato da Tom Cruise.


The others, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, è
un film di fantasmi, ma che non ricorre né al sangue né agli effetti speciali.
Ottiene il massimo mostrando il minimo, grazie alle scenografie torve, alla
fotografia opprimente, alle musiche angoscianti (composte dallo stesso
Amenábar) e ai cliché di genere (porte cigolanti, rumori in soffitta, sussulti
tra le pareti…). La tensione viene creata anche grazie all’intensa recitazione
dei protagonisti: in particolare Nicole Kidman, molto brava nel recitare un
personaggio al contempo severo e folle, religioso e nevrotico.
Il film è una variazione su Giro di vite di Henry James e i film che ne
sono derivati (come il bellissimo Suspence–The innocents di Jack
Clayton) arricchita da un tocco di originalità. La sceneggiatura di Amenábar
prosegue la linea di ricerca e invenzione fantastica inaugurata da Il sesto
senso
, ma ha il pregio, non solo narrativo, di ribaltare tutto, di rovesciare
i presupposti di partenza, seguendo uno schema tipico dei film del regista
spagnolo in cui i personaggi sembrano accompagnarsi al medesimo smarrimento del
pubblico, nel tentativo di spiegare l’evidente ambiguità della propria
esistenza.
Amenábar ha dichiarato che questo film rappresenta una metafora del mistero
della vita e della morte, del dolore per le assenze, del peso della religione e
del compito educativo dei genitori. C’è una sottile critica nei confronti del
dogmatismo religioso, in particolare quello cattolico, rappresentato dal
personaggio di Grace, che finirà per rendersi conto di quanto sia diversa la
verità delle persone e delle cose che la circondano.
Al suo primo film di produzione "all’americana" (il film, infatti,
pur essendo stato girato con capitali interamente spagnoli, adotta una
struttura produttiva e star "hollywoodiane"), Amenábar sembra però
aver subìto una sorta di sterilizzazione: ha realizzato un buon film di genere,
che si vede volentieri, ma che delude se si considerano la freschezza e
l’originalità delle sue opere precedenti. Ha dimostrato ancora una volta di
saper dirigere e creare tensione con uno stile del tutto personale, ma potrebbe
rischiare, se proseguisse su questa strada, di diventare un regista europeo al
servizio di Hollywood.

INGRESSO
GRATUITO SOCI ARCI

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